El primer invernadero construido en la isla italiana de Sicilia data de 1958. Eso asegura el empresario agrícola que lo levantó, según relataba estos días en un viaje que le ha llevado a conocer las zonas productoras españolas de Alicante, Murcia, Almería y Málaga. Y es que los italianos están estudiando el modo de diversificar sus cultivos y para ello quieren importar lo que se hace en la costa española.
El tomate italiano ha sucumbido a la competencia de terceros países, sobre todo por los costes salariales. El siguiente paso de su modelo agrícola fue pasar a la uva de mesa bajo plástico, pero aquí el problema fue la elección de variedades con semilla, algo que el mercado ya no quiere. Otro giro de tuerca más reciente en el tiempo ha sido la introducción de frutales como el albaricoque y el melocotonero. Y ahora el último salto puede ser la introducción del mango (como se observa en la fotografía) y sobre todo del níspero.
Comentan los empresarios agrícolas sicilianos que hay que adaptarse a los nuevos tiempos para seguir siendo competitivos. Renovarse o morir.
Sicilia (Italia): del pomodoro all’uva ed adesso al mango
La prima serra costruita nell’isola italiana di Sicilia è del 1958. Questo assicura il contadino che l’ha fatto crescere, come raccontava in questi giorni in un viaggio che lo ha portato a conoscere le zone produttrici spagnole di Alicante, Murcia, Almeria e Malaga. Ed è che gli italiani stanno studiando il modo di diversificare le loro colture e per questo vogliono importare quello che si fa nella costa spagnola.
Il pomodoro italiano ha ceduto alla concorrenza di paesi terzi, in particolare per i costi salariali. Il passo successivo del suo modello agricolo è stato passare all’uva da tavola coltivata in serra, ma qui il problema è stato la scelta di varietà con i semi, cosa che il mercato non vuole. Un altro giro di vite più recente nel tempo è stato l’introduzione di alberi da frutta come l’albicocco e il pesco. E ora l’ultimo salto potrebbe essere l’introduzione del mango (come si vede nella foto) e soprattutto del nespolo.
Commentano gli imprenditori agricoli siciliani che è necessario adattarsi ai tempi che cambiano per restare competitivi. Rinnovare o morire.