Luis Martín Garvayo es el máximo responsable de semillas hortícolas para la Península Ibérica e Italia de Syngenta y Zeraim. Estos días, como millones de españoles e italianos, está confinado en casa, en Motril, una localidad de la costa de Granada estrechamente ligada a la agricultura. Empleamos las nuevas tecnologías para comunicarnos y testar con él, aprovechando su visión de ambos países, la situación actual y las incertidumbres que genera el covid-19.
Pregunta.- ¿Cómo se está viviendo la evolución del coronavirus en Italia?
Respuesta.- Con preocupación, sobre todo de que se vaya extendiendo al sur más de lo que ha hecho hasta ahora porque allí los equipamientos sanitarios son más deficitarios que en el norte. En Italia llevan ya mucho tiempo encerrados en casa, desde la segunda mitad de febrero y se hace difícil. Pero hay que seguir resistiendo esperanzados y con fuerza.
P.- Aquí en España, muy similar, ¿verdad? Un sufrimiento compartido.
R.- Exactamente, la diferencia son días. Hemos podido saber lo que ocurriría en nuestro país siguiendo el ejemplo de lo que sucedía a nuestros hermanos italianos.
P.- Y una empresa como Syngenta, establecida en ambos países, ¿ha dispuesto planes de contingencia?
R.- Así es, teniendo como prioridad el cuidado de las personas, ya sean nuestros trabajadores o nuestros clientes. Hemos reducido la movilidad al máximo para evitar riesgos innecesarios, hemos fomentado el teletrabajo y en otros casos en los que no era posible el trabajo desde casa hemos organizados turnos. Y siempre implementando todas las medidas de seguridad e higiene recomendadas por las autoridades. Tampoco recibimos visitas y en su momento se cancelaron todos los viajes.
P.- Todas estas medidas, ¿dificultan el trabajo?
R.- Nos hemos adaptado bien, ya sea en nuestro centro de investigación o en el centro logístico. Estamos abasteciendo con normalidad, tanto en España como en Italia. Algunos clientes han querido anticipar las compras de las semillas, pero de momento la normalidad es la nota predominante.
P.- La agricultura es un sector que no para y que no puede pararse, por razones obvias. Es esencial. De cara a la próxima campaña agrícola, por ejemplo en Almería, ¿cree que afectará de algún modo lo que estamos viviendo con este virus?
R.- La campaña seguirá, no cabe duda. El problema podría estar en la disponibilidad de mano de obra, lo que sí podría provocar algunos cambios en la relación de superficies según cultivos. En ese sentido algunos agricultores podrían optar por cultivos que precisasen menos mano de obra. O bien hacer los trasplantes más escalonados para evitar picos de producción, que conllevarían más demanda de trabajadores en momentos puntuales. Este problema de la mano de obra se puede dar tanto en España como en Italia.
P.- Van pasando los días, las restricciones van aumentando para la población, y ahí siguen los agricultores con su trabajo diario. Incansables, como el resto de los eslabones del sector agroalimentario que están dando la cara en el momento más difícil.
R.- Es para sentirse muy orgullosos de nuestros agricultores y del trabajo del sector en su conjunto. Los agricultores estaban hasta hace poco con protestas en la calle por los bajos precios, las han dejado aparcadas por la crisis del coronavirus, y han puesto sus tractores en muchos pueblos a desinfectar las calles de sus vecinos. Y ahora están levantándose todas las mañanas para mantener esto vivo y luchando para alimentar al país. Lo vemos en toda España, pero también en Italia. Por eso ambos países se repondrán y la agricultura será fundamental.
P.- Realmente está siendo una lucha que mantenemos a diario cada uno de nosotros, desde nuestra posición y dentro de nuestras posibilidades. ¿Cómo está Syngenta y Zeraim apoyando ese batalla de todos contra el virus?
R.- Nos estamos involucrando en ayudar en toda España donando materiales, principalmente equipos de protección individual (EPI’s), a clientes y también a clínicas y a hospitales como los de la UME. Además dentro de la ‘Campaña Responde’ de Cruz Roja Española hemos creado ‘Syngenta Responde’ para canalizar ayudas económicas.
Por otro lado hemos lanzado en Internet la campaña #EstePaísLoAlimentamosUnidos, al que hemos sumado #unpaísdehéroes para poner en valor todo el trabajo del sector agrario en favor de la sociedad. Es una campaña que hemos iniciado desde Syngenta y Zeraim, pero a la que ya se han sumado otras empresas. La idea es que se convierta en una plataforma de todo el sector. Siguiendo la filosofía del hashtag #EstePaísLoAlimentamosUnidos.
P.- Bonito, mucho. ¡Suerte!
R.- Gracias. Cada vez somos más empresas y entidades adheridas. Es una lucha de todos.
“Spagna e Italia si riprenderanno, e l’agricoltura sarà essenziale”
Luis Martín Garvayo, a capo della Business Unit Vegetable per la penisola Iberica e l’Italia per i marchi Syngenta e Zeraim, in questi giorni, come milioni di spagnoli e italiani è confinato nella sua casa, di Motril, una città sulla costa di Granada strettamente legata all’agricoltura. Usiamo le nuove tecnologie per comunicare con lui, sfruttando la sua visione relativa ad entrambi i paesi, per comprenderé la situazione attuale e le incertezze che comporta il Covid-19.
Domanda.- Come sta vivendo l’evoluzione del coronavirus in Italia?
Risposta.- Con preoccupazione, soprattutto perché si sta diffondendo al Sud più di quanto non abbia fatto fino ad ora, e forse tale fenomeno è legato ad uno standard del servizio sanitario differente. In Italia, soprattutto al Nord, la gente è a casa da molto tempo, dalla seconda metà di Febbraio e vive un situazione alquanto difficile, ma dobbiamo continuare a resistere con speranza e con forza.
D.- Qui in Spagna, molto simile, vero?Una sofferenza condivisa.
R.- Esattamente, la differenza è nei giorni. Siamo stati in grado di sapere cosa sarebbe successo nel nostro paese seguendo l’esempio di ciò che è accaduto ai nostri fratelli italiani.
D.- E una società come Syngenta, con sede in entrambi i paesi, ha stabilito piani di emergenza?
R.- Decisamente si, avendo come priorità la cura delle persone, siano esse nostri dipendenti o nostri clienti. Abbiamo ridotto il più possibile la mobilità per evitare inutili rischi, abbiamo promosso il telelavoro e in altri casi, in cui il lavoro da casa non era possibile, abbiamo organizzato turni, implementando sempre tutte le misure di sicurezza e di igiene raccomandate dalle autorità competenti. Inoltre, abbiamo disdetto evenutali visite e cancellato tutti i viaggi.
D.- Tutte queste misure, rendono il lavoro difficile?
R.- Ci siamo adattati bene, sia nel nostro centro di ricerca che nel centro logístico e siamo in grado di rifornire i nostri clienti normalmente, sia in Spagna che in Italia. Alcuni, hanno voluto anticipare l’acquisto dei semi, ma per ora la normalità è la nota predominante.
D.- L’agricoltura è un settore che non si ferma e non può essere fermato, per ovvie ragioni, è essenziale. Ad esempio nella zona di Almería, ciò che stiamo vivendo con questo virus pensi che in qualche modo condizionerà la prossima stagione agricola?
R.- La campagna continuerà, non c’è dubbio. Il problema potrebbe essere nella disponibilità di manodopera, che potrebbe causare alcuni cambiamenti nelle superfici in base alle colture. In questo senso, alcuni agricoltori potrebbero scegliere colture che richiedono meno lavoro, o rendere i trapianti più sfalsati per evitare picchi di produzione, il che porterebbe a una maggiore domanda di lavoratori in momenti specifici. Questa problematica, potrà verificarsi sia in Spagna che in Italia.
D.- I giorni passano, le restrizioni aumentano e la popolazione e gli agricoltori continuano con il loro lavoro quotidiano. Instancabile, come il resto dei legami nel settore agroalimentare che stanno affrontando il momento più difficile.
R.- Sono molto orgoglioso dei nostri agricoltori e del lavoro del settore nel suo insieme. Fino a poco tempo fà gli agricoltori protestavano per strada per i prezzi bassi, ma hanno riposto tali temi e hanno messo a disposizione i loro trattori in molte città per disinfettare le strade dei loro vicini. E ora, si alzano ogni mattina e lottano per mantenere vivo e sfamare il Paese. Lo vediamo in tutta la Spagna, ma anche in Italia, quindi entrambi i paesi si riprenderanno e l’agricoltura sarà essenziale.
D.- È davvero una lotta che ognuno di Noi sostiene ogni giorno, dalla nostra posizione e dentro le nostre possibilità. In che modo Syngenta e Zeraim supportano la battaglia di tutti contro il virus?
R.- Ci stiamo impegnando nell’aiutare in tutta la Spagna donando materiali, principalmente dispositivi di protezione individuale (DPI), a clienti e anche a cliniche e ospedali. Inoltre, all’interno dell’iniziativa della Croce Rossa spagnola “Campaña Responde”, abbiamo creato «Syngenta Responde» per incanalare gli aiuti finanziari.
Inoltre, abbiamo lanciato la campagna #EstePaísLoAlimentamosUnidos, alla quale abbiamo aggiunto #unpaísdehéroes per valorizzare tutto il lavoro del settore agricolo a favore della società. È una campagna che abbiamo avviato come Syngenta e Zeraim, ma alla quale altre aziende hanno già aderito. L’idea è che diventi una piattaforma per l’intero settore, seguendo la filosofia dell’hashtag #EstePaísLoAlimentamosUnidos.
D.- Molto bene, buona fortuna!
R.- Grazie. Ogni volta, vediamo sempre più aziende ed entità che aderiscono. È la lotta di tutti.